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Gen

I vaccini e i diritti dei cittadini europei

La nostra Delegazione al Parlamento europeo ha già presentato tre interrogazioni alla Commissione in cui si chiede conto delle condizioni e possibili sanzioni incluse nei contratti, chiediamo di rendere pubblici gli accordi e soprattutto di coordinare una azione di risposta, sia politica che legale, a tutela dei diritti dei cittadini e degli interessi dell’Unione.


È passato circa un anno da quando iniziavamo a capire che il virus esploso a Wuhan poteva rappresentare una minaccia per tutto il mondo. Sarebbero seguiti i mesi più difficili, sotto molto punti di vista, dal dopoguerra ad oggi. Troppe vite perse, sofferenze, una crisi economica e sociale che sta sempre più acuendosi.

Quello che forse nessuno si aspettava era una risposta così pronta, veloce, unita della scienza di tutto il mondo. I legami internazionali, gli investimenti nella ricerca e innovazione, i progressi e le conquiste già raggiunte hanno tutte insieme contribuito ad una risposta eccezionale da parte della comunità scientifica che in pochi mesi ha potuto individuare diversi vaccini sicuri e di dimostrata efficacia. È importante tenere presente che tutto questo non era affatto scontato e che anche in futuro dovremo continuare a sostenere la ricerca con risorse e strutture, proteggendo così il nostro futuro da minacce simili.

Oggi finalmente abbiamo riacceso la speranza, con già due vaccini approvati dall’EMA e diversi altri che con molta probabilità seguiranno. Esistono però ancora dei punti interrogativi, che soprattutto nelle ultime settimane hanno messo a rischio i piani vaccinali degli stati europei e in particolare del nostro Paese. Le aziende farmaceutiche hanno firmato degli accordi con la Commissione europea proponendo una determinata fornitura, a fronte di compensi più che adeguati, ora tocca alle istituzioni pubbliche far valere i diritti dei cittadini europei.

La nostra Delegazione al Parlamento europeo ha già presentato tre interrogazioni alla Commissione in cui si chiede conto delle condizioni e possibili sanzioni incluse nei contratti, chiediamo di rendere pubblici gli accordi e soprattutto di coordinare una azione di risposta, sia politica che legale, a tutela dei diritti dei cittadini e degli interessi dell’Unione.

Una campagna di vaccinazione rapida e sicura in tutta Europa è lo strumento principale con cui tornare alla normalità, fermare questa strage silenziosa di centinaia di morti al giorno e dare fiato a tutte le persone che stanno soffrendo sulla loro pelle le difficoltà economiche di questi mesi. Come Parlamento europeo siamo impegnati su tutti i fronti e faremo sentire la voce dei cittadini che chiedono il rispetto degli accordi.