01
Ago

Strada: La Corte UE rimette i diritti al centro e smonta le politiche liberticide del governo italiano

Il governo si dice sorpreso dalla sentenze della Corte Ue sui paesi sicuri. Noi no invece, visto che fin da subito abbiamo denunciato il tentativo maldestro di distorcere il diritto europeo ad oggi vigente. E non cerchi l'esecutivo di alimentare ancora lo scontro con la magistratura, come fa ogni volta che non condivide una sentenza. La Corte non ha contestato la facoltà di stilare una lista di paesi sicuri, ma le modalità opache e la mancanza di trasparenza circa le fonti utilizzate. Il controllo giurisdizionale è pertanto sacrosanto, altrimenti si espone il richiedente asilo a violazioni di diritti che la nostra Carta non ammette.

Da mesi in Italia e in UE si parla di “paesi sicuri” senza considerare il reale livello di tutela delle categorie vulnerabili. Ma oggi la Corte è stata chiara: uno Stato membro non può designare come sicuro un paese che non tuteli efficacemente e generalmente i diritti fondamentali di tutti i suoi cittadini, nessuno escluso.

Col nuovo Patto in vigore da giugno prossimo avremo regole diverse, è vero, ma la tutela dei diritti fondamentali dei singoli individui, a prescindere che vengano da un paese considerato sicuro, non potrà mai essere secondaria a nessun altro tipo di decisioni. Su questo vigileremo e lavoreremo affinché l'unione europea rimanga il faro dei diritti che deve essere, nonostante i leader politici oggi sembrano essersene dimenticati"

Lo dichiara Cecilia Strada, europarlamentare Pd