Le relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti stanno attraversando una fase di forte tensione, con i dazi ingiustificati imposti dagli Stati Uniti come punto centrale del confronto, o piuttosto dello scontro. L'amministrazione Trump, dopo la vittoria elettorale, ha intensificato la sua politica protezionistica, annunciando in maniera roboante, prima, e poi mettendo in pratica, tariffe del 25% su acciaio e alluminio, con la minaccia di ulteriori misure su automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici. La reazione dell’UE è stata immediata, forte e proporzionata, a tutela dei lavoratori e dell’economia europea. A partire da metá aprile 2025, saranno reintrodotti i dazi su alcuni prodotti USA. Inoltre, la Commissione ha presentato un pacchetto di dazi aggiuntivi, con una lunga lista di prodotti e industriali e agricoli dal valore complessivo di 26 miliardi di euro. Bisogna però evitare un’escalation ulteriore, che sarebbe dannosa per entrambe le parti.
Dobbiamo mettere in campo una strategia attenta e condivisa tra i Paesi UE, assicurando che queste contromisure servano lo scopo per cui sono pensate: dimostrare a Trump che con la guerra commerciale ci perdono tutti, che è l’unico modo per fargli fare un passo indietro. Questo è cruciale per tutelare i prodotti dell’export di qualità del nostro Paese, che rischia di essere a sua volta bersagliato dalla contro-ritorsione dell’Amministrazione USA.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini devono spiegare agli italiani quanto dannosa sia risultata la loro amicizia con Trump, che minaccia tariffe del 200 percento sui nostri prodotti come i vini e i formaggi, con perdite potenziali gravissime. Ecco l’effetto delle politiche protezionistiche e sovraniste, le stesse sbandierate da Fratelli d’Italia e Lega come ricetta economica di successo.
Solo un’Europa forte e unita, forte di un mercato interno di 500 milioni di persone, ci può tirar fuori da questa situazione. Il mio lavoro da coordinatore del Gruppo S&D in Commissione Commercio Internazionale e di Presidente della Delegazione per le Relazioni con gli Stati Uniti, insieme al team degli Eurodeputati PD, va esattamente in questa direzione.
Brando Benifei