03
Nov

Via libera al nuovo bilancio dell'UE

La posizione del Parlamento europeo, in occasione del recente voto, è stata particolarmente attenta alle esigenze dei giovani agricoltori, con i finanziamenti che hanno visto, per loro, una crescita importante: 40 milioni di euro in più rispetto a quanto indicato dal Consiglio. Nel Bilancio è stato poi aumentato di 30 milioni di euro il fondo per il programma Life (strumento finanziario per l’azione per il clima, la biodiversità e la transizione energetica).

Il Bilancio appena approvato guarda ad un'Europa più giusta e più equa, mettendo al centro degli investimenti le necessità e i bisogni delle cittadine e dei cittadini, soprattutto di coloro che hanno più bisogno. La posizione del Parlamento europeo, in occasione del recente voto, è stata particolarmente attenta alle esigenze dei giovani agricoltori, con i finanziamenti che hanno visto, per loro, una crescita importante: 40 milioni di euro in più rispetto a quanto indicato dal Consiglio. 

Nel Bilancio è stato poi aumentato di 30 milioni di euro il fondo per il programma Life (strumento finanziario per l’azione per il clima, la biodiversità e la transizione energetica). Il Parlamento ha infine votato la relazione sul rinnovo generazionale nelle aziende agricole del futuro e  il regolamento per la Farm sustainability data network (Fsdn), che estende la rete dati per la contabilità economica anche alla sostenibilità ambientale e sociale, prevedendo inoltre, per quest’ultima, un rilevamento sulla condizione di giovani e donne. 

Si tratta di iniziative che confermano la determinazione dell’Ue nel raggiungimento della sostenibilità ambientale in agricoltura e che legano il successo di questa sfida proprio al ruolo delle giovani generazioni. Nel 2020 in Europa oltre il 57 per cento di chi guida un’azienda agricola aveva 55 anni e solo il 12 per cento meno di 40 anni. Il turn over è dunque indispensabile a garantire un futuro ad un settore strategico e a fare in modo che questo futuro sia sostenibile. 

Detto chiaramente: i giovani agricoltori hanno competenze digitali e apertura verso le innovazioni tecnico-scientifiche, dunque possono essere gli acceleratori della conversione ecologica dell’agricoltura. I dati confermano come questa visione non sia una suggestione: se è infatti vero che sono poche le aziende gestite dai giovani, altrettanto vero è che quelle poche, per esempio in Italia, sono protagoniste del 38 per cento della produzione biologica. 

Esiste dunque un legame indissolubile fra agricoltura sostenibile, fondamento del Green Deal, e protagonismo dei giovani nel settore. Spetta quindi anche a noi, alle istituzioni comunitarie intervenire con misure per garantire l'accesso alla terra, prevedendo anche un osservatorio sui terreni comunitari; la politica degli stanziamenti; un'equa remunerazione, che renda attrattivo il settore; di una burocrazia meno complessa; l’accesso ai servizi essenziali (approvvigionamento idrico, servizi igienico-sanitari, telecomunicazioni, banda larga) e ai servizi di sostegno sociale (assistenza sanitaria e a lungo termine, scuole). 

Dobbiamo dunque continuare a lavorare per dare pieno appoggio a coloro che sono e soprattutto saranno i custodi della salute, nostra e del Pianeta. 


Camilla Laureti