26
Set

Il ripristino della natura e la sicurezza alimentare

La sicurezza alimentare, quantitativa ma soprattutto qualitativa, passa innanzitutto per i nostri agricoltori. Se non acceleriamo sulla strada della conversione ambientale pagheremo un prezzo altissimo

Lo scorso 11 Luglio, davanti al Parlamento europeo, con altre colleghe e altri colleghi, abbiamo incontrato Greta Thunberg, impegnata a manifestare per l’approvazione della legge sul Ripristino della Natura, in corso di discussione proprio in quelle ore a Strasburgo. 

É stata per me la conferma di come le generazioni più giovani possano rappresentare l’avanguardia di sensibilizzazione, la dinamo dell’azione politica affinché si proceda ad attuare il Green Deal. 

Non è il tempo della timidezza, è il tempo del coraggio per noi che rivestiamo incarichi istituzionali. Per fortuna, di fronte a questa legge così importante, il Parlamento non ha ceduto alle pressioni dei negazionisti del clima, e la legge Nature Restoration Law è stata approvata. Proteggere e ripristinare la biodiversità, il nostro tesoro più prezioso, significa salvare il Pianeta e noi stessi, significa tutelare la nostra salute attraverso un’alimentazione sana, sostenibile ed equa. 

Bisogna ricordare che i nostri agricoltori hanno un ruolo chiave in questo: sono infatti i custodi delle nostre terre e della biodiversità. É attraverso il loro lavoro che possiamo portare cibo sano e di qualità sulle tavole di tutte e tutti. Ed è anche per questo che dobbiamo prevedere misure di sostegno - anche finanziario- per assicurarci che non siano lasciati indietro in questa transizione che, ricordiamocelo, deve essere sostenibile anche dal punto di vista sociale ed economico. 

La sicurezza alimentare, quantitativa ma soprattutto qualitativa, passa innanzitutto per i nostri agricoltori. Se non acceleriamo sulla strada della conversione ambientale pagheremo un prezzo altissimo, maggiore di quello che stiamo già iniziando a pagare, come dimostrano le devastanti conseguenze economiche, sociali e umane degli eventi climatici (inondazioni, alluvioni, siccità). 

Non abbiamo altro tempo a disposizione. Per quanto riguarda l’Ue, dobbiamo sollecitare la destra, affinché dimostri responsabilità e lungimiranza: basta boicottare, basta tentennare rispetto a provvedimenti necessari come quelli in cui si articola il Green Deal, basta creare schieramenti di pseudo nemici su temi così importanti. 

A circa 300 giorni dalle prossime elezioni, abbiamo ancora da lavorare - e dobbiamo farlo - in questa direzione. Nella battaglia al cambiamento climatico non esistono nemici ma solo alleati fondamentali.


Camilla Laureti