29
Ago

Migranti, Bartolo: Governo Meloni chiede aiuto all’Europa ma rema contro ricollocazione automatica tra tutti gli Stati membri

“Ancora una volta il Governo Meloni chiede aiuto all’Europa parlando di emergenza immigrazione. Peccato che tutte le volte che la destra italiana ha avuto la possibilità di far passare in Parlamento europeo il principio di ricollocazione automatica dei migranti tra tutti gli Stati Membri non lo ha fatto”. A dirlo è Pietro Bartolo, eurodeputato PD, vicepresidente della Commissione LIBE e relatore del Gruppo S&D per il Patto sulla migrazione, ricordando la posizione della delegazione italiana di ID ed ECR dove siedono la Lega e FdI.

Per Bartolo è chiaro che gli esponenti dell’esecutivo e della maggioranza “stanno ri-alimentando la narrazione tossica sulla migrazione in vista delle prossime elezioni europee. E che l’unico loro obiettivo è bloccare le partenze ad ogni costo, anche sulla pelle delle persone”.

“Su migranti, rifugiati e ONG, l'Italia – prosegue l’eurodeputato – ancora una volta si pone in aperta contraddizione con quanto votato dall'Aula di Strasburgo. Il 13 luglio scorso – ricorda Bartolo - il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza una risoluzione sulla necessità di un intervento dell’Ue nelle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Al paragrafo 5 di quel testo si invitano gli Stati membri a mantenere i loro porti sicuri più vicini aperti alle navi delle ONG e a non criminalizzare coloro che forniscono assistenza ai migranti in difficoltà. Gli ultimi fermi alle navi Aurora di Sea Watch, Open Arms e Sea-Eye4, ree di aver soccorso migranti in difficoltà durante la navigazione verso il posto assegnato, contravvenendo al decreto del governo Meloni, vanno in direzione opposta rendendo più difficile salvare vite in mare”.

Bartolo interviene anche sull’ultima circolare del Ministero dell’Interno: “L’espulsione dai Centri di accoglienza straordinaria (CAS) dei Titolari di protezione internazionale e di protezione internazionale speciale, senza attendere neppure il rilascio effettivo del permesso di soggiorno per queste persone, – dice – è un fatto gravissimo che lede i diritti umani e scarica volutamente una situazione di fragilità e disagio sociale sui Comuni senza trasferire risorse finanziarie adeguate. Migliaia di persone che hanno diritto a restare in Italia stanno per essere espulse dai CAS e mandate per strada senza alcun accompagnamento verso il Sistema di accoglienza integrato (SAI) gestito dai Comuni, come invece previsto dalle normative comunitarie”.

A non rispettare le direttive europee è tutto il sistema di accoglienza. “Anche i CAS, come denunciato dal Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) – conclude Bartolo - sono ormai ridotti ad aree di parcheggio per i richiedenti asilo, dal momento che servizi primari quali l’informativa legale e l’assistenza psicologica non vengono più erogati. Mi sono attivato per avere risposte dalla Commissione europea sul corretto funzionamento del sistema di accoglienza in Italia. Spero di avere presto risposte”.