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Lug

Ricerca e soccorso: PE chiede una maggiore partecipazione dell'UE per salvare vite in mare

I deputati auspicano che l'UE e gli Stati membri svolgano operazioni di ricerca e soccorso (SAR) più attive e coordinate, e che l'agenzia Frontex abbia un ruolo più prominente.

Il Parlamento europeo ha adottato per alzata di mano, una risoluzione (non legislativa) che chiede ai Paesi UE e a Frontex di fornire una capacità sufficiente in termini di navi, attrezzature e personale dedicato alle operazioni di ricerca e soccorso e un approccio più proattivo e coordinato per salvare efficacemente le vite in mare

Gli Stati membri dovrebbero inoltre utilizzare appieno le navi gestite dalle ONG. Secondo i deputati, dovrebbe essere istituita una missione SAR globale dell'UE, attuata dalle autorità degli Stati membri e da Frontex.

Il Parlamento condanna fermamente il contrabbando e il traffico criminale, ribadendo che percorsi sicuri e legali, in particolare attraverso il reinsediamento, sono il modo migliore per evitare le vittime in mare. I deputati propongono inoltre di diffondere maggiori informazioni sui pericoli di questa rotta ai cittadini dei Paesi terzi. Chiedono inoltre alla Commissione di presentare delle proposte per condizionare i finanziamenti ai Paesi terzi alla cooperazione nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri di migranti.


Cooperazione con i Paesi terzi

La risoluzione chiede alla Commissione di fornire informazioni complete su tutti i tipi di sostegno che l'UE e i suoi Stati membri forniscono alle guardie di frontiera e costiere dei Paesi terzi, tra cui Libia, Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco. Poiché le persone soccorse dovrebbero essere sbarcate solo in un luogo sicuro, i deputati esortano la Commissione e le autorità nazionali a valutare le accuse di gravi violazioni dei diritti fondamentali da parte della guardia costiera libica e a porre fine a tale cooperazione se tali violazioni sono provate.