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Apr

Regolamento sulla deforestazione 2

Via libera definitivo del Parlamento europeo a un regolamento che mira a combattere la deforestazione globale, imponendo alle imprese di garantire che i prodotti venduti nell'Ue non siano all'origine di deforestazione. Le aziende quindi potranno vendere nell'Ue solo beni il cui fornitore abbia rilasciato una dichiarazione di due diligence che attesti che il prodotto stesso non proviene da terreni deforestati e non ha contribuito al degrado di foreste. Il testo, passato, con 552 sì, 44 contrari e 43 astenuti, deve essere ora la ratificato dal Consiglio Ue e poi potrà entrare in vigore.

Le imprese dovranno verificare che tali prodotti siano conformi alla legislazione pertinente del Paese di produzione, anche in materia di diritti umani, e che i diritti delle popolazioni indigene interessate siano stati rispettati. Tra i prodotti interessati dalla nuova normativa vi sono capi di bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia e legno, compresi i prodotti che contengono, sono stati alimentati con o sono stati realizzati utilizzando questi prodotti, come proposto originariamente dalla Commissione. Durante i negoziati, i deputati hanno incluso anche gomma, carbone, prodotti di carta stampata e una serie di derivati dell'olio di palma. Su richiesta del Parlamento europeo, inoltre, è stata ampliata la definizione di degrado forestale, che include ora la conversione delle foreste primarie o rigenerate naturalmente in piantagioni forestali o in altri terreni boschivi. Le sanzioni in caso di violazione delle nuove regole prevedono un'ammenda massima pari ad almeno il 4% del fatturato annuo totale nell'Ue dell'operatore o commerciante. Secondo una stima dell'Organizzazione Onu per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), tra il 1990 e il 2020 circa 420 milioni di ettari di foreste, un'area più grande dell'Ue, sarebbero stati convertiti in terreni per uso agricolo. I consumi dell'Ue sono responsabili di circa il 10% della deforestazione globale. Le produzioni di Olio di palma e di soia sono ritenute responsabili di oltre i due terzi della deforestazione