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Gen

Nel solco di David Sassoli

Ci aspettano giorni affatto facili. Le notizie di queste ore della crisi ucraina, una ripresa che mostra già affanno, la crisi sanitaria che è ancora lontana dall’essere superata, il Next Generation appena agli inizi, fanno tremare le vene e i polsi. Unica certezza è che ciascuno di noi, nella propria individualità, saprà assumersi le proprie responsabilità e che tutti sapremo essere, nei momenti delle scelte, degli errori, degli avanzamenti, insieme. Cos’è, se non questo, il senso più profondo di quello che chiamiamo Europa?

È sempre difficile dire grazie. Lo è in qualunque ambito della vita sociale, lo è ancora di più in politica, dove tutto sembra determinato dalla propria forza, dalle proprie capacità, in una contesa che spesso assume i caratteri del conflitto muscolare e della prevaricazione. 

Falso. Falso e illusorio. Da soli con ogni probabilità non avremmo trovato neanche la strada per il Parlamento, istituzione che quotidianamente ci onoriamo di servire. Da soli non avremmo trascorso un solo giorno con il peso e l'ambizione di rappresentare i cittadini che qui hanno voluto che stessimo. Senza la nostra comunità non avremmo la forza neanche di immaginare il nostro ruolo. 

Nei giorni che ci vedono ancora più soli senza David, senza la sua guida, senza la sua costante presenza, è più facile capire. È l'ennesima lezione che ci ha offerto. La mia elezione a Vicepresidente del Parlamento è caduta in un momento buio. Ne porto il segno, nella mia attività pubblica e privata. È un segno di dolore e allo stesso tempo di una comunità che è stata capace di ritrovarsi in breve tempo. Che si sia ritrovata in occasione della mia elezione è solo un caso, ma questo non riduce a casualità un ricordo che porterò sempre con me. Questa è comunità, noi tutti lo siamo. Quindi ringrazio tutti e ciascuno, a partire da chi ha il compito di coordinare le attività della nostra delegazione, Brando Benifei.  

Ci aspettano giorni affatto facili. Le notizie di queste ore della crisi ucraina, una ripresa che mostra già affanno, la crisi sanitaria che è ancora lontana dall’essere superata, il Next Generation appena agli inizi, fanno tremare le vene e i polsi. Unica certezza è che ciascuno di noi, nella propria individualità, saprà assumersi le proprie responsabilità e che tutti sapremo essere, nei momenti delle scelte, degli errori, degli avanzamenti, insieme. Cos’è, se non questo, il senso più profondo di quello che chiamiamo Europa?

I prossimi due anni e mezzo di legislatura saranno quindi cruciali per mantenere gli importanti risultati già ottenuti, senza abbassare la guardia e mantenendo alta la pressione politica sui temi più cruciali, da cui dipende il futuro dei cittadini e cittadine d’Europa più giovani. Ambiente, lavoro, parità di genere, sono questi i temi su cui dovremo focalizzarci ancora di più in questa seconda metà di legislatura. Non sarà un compito facile, in un Parlamento e un’Europa dove la destra è ancora forte, ma soprattutto dove l’estrema destra reazionaria ha ancora un seguito allarmante. Non diamo per scontate le nostre democrazie e le nostre libertà. L’abbiamo visto in molti Paesi membri come le cose possono peggiorare per i diritti civili conquistati dopo anni di lotte. 

Questi due anni e mezzo saranno anche dedicati a questo. Portando avanti il lavoro di David, per i diritti e l’inclusione. Di tutti.


Pina Picierno