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Appalti internazionali: l'UE adotta lo strumento per aiutare le imprese europee

Dopo ben nove anni dalla prima proposta della Commissione, sono finalmente iniziati i negoziati per rendere l’UE più attrezzata per difendere le imprese europee contro le pratiche discriminatorie e restrittive di alcuni dei suoi partner commerciali.

Durante l'ultima plenaria abbiamo dato il via libera ai negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione sullo strumento per gli appalti pubblici internazionali (IPI - International Procurement Instrument) che mira a fornire all’UE la necessaria pressione negoziale per aprire alle nostre aziende i mercati degli appalti pubblici dei paesi terzi, garantendo parità di condizioni nelle gare d’appalto fuori dell’UE.  

Il Parlamento ha sempre ritenuto questo strumento cruciale per tutelare la competitività dei nostri produttori sui mercati terzi, tuttavia la proposta della Commissione è rimasta bloccata per quasi 10 anni a causo dello scetticismo da parte di molti Stati membri sui benefici derivanti da questa nuova leva. Nel 2019, le discussioni al Consiglio hanno finalmente acquisito un nuovo slancio grazie anche alla crescente necessità di assumere una posizione più strategica con i partner commerciali. 

Il mandato negoziale del Parlamento, approvato a larghissima maggioranza in vista dei triloghi con Consiglio e Commissione Ue, sostiene l’obiettivo generale della proposta iniziale ma ne modifica sia la portata che i poteri discrezionali degli Stati membri nella sua applicazione, rendendolo ben più ambizioso e vincolante della proposta originale. 

Vogliamo uno strumento che consenta di determinare se, e in quale misura, le imprese di un paese terzo - che non garantiscono parità di condizioni alle nostre aziende - debbano essere soggette a una misura IPI. Come Parlamento, chiediamo due misure per rimediare alle disparità di accesso ai mercati degli appalti pubblici: modificare i parametri di valutazione dell’offerta delle aziende soggette all’IPI, o escludere tali aziende dalla gara. Infine, per garantire un’attuazione uniforme in tutti gli Stati membri, tutte le amministrazioni pubbliche europee sono state incluse nel campo di applicazione dell’IPI.

Ora, dopo ben nove anni dalla prima proposta della Commissione, sono finalmente iniziati i negoziati per rendere l’UE più attrezzata per difendere le imprese europee contro le pratiche discriminatorie e restrittive di alcuni dei suoi partner commerciali.


Paolo De Castro