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Europa Creativa 2021-2027: per la ripresa del mondo culturale europeo

Il Parlamento ha lavorato affinché le azioni sostenute nei prossimi sette anni siano ancorate a tre priorità trasversali: inclusione sociale, riduzione dell’impronta ambientale e uguaglianza di genere. Il nuovo programma sarà quindi in linea con i pilastri della strategia politica dell’Europa: il Green Deal Europeo, la strategia sulla parità di genere e la strategia sulla disabilità


Il nuovo programma Europa Creativa, recentemente approvato dal Parlamento riunito in seduta plenaria, si inserisce in un contesto completamente mutato, non solo rispetto a sette anni fa, ma anche rispetto all’inizio del lungo negoziato inter-istituzionale. Un mondo culturale che deve fare i conti con la rivoluzione digitale, ma anche con l’esigenza di rispondere alla grave fase di criticità che stanno vivendo i settori e le industrie creative e culturali da oltre un anno. 

Sono molte le novità che caratterizzeranno la programmazione 2021-2027. Innanzitutto, un budget rafforzato. Circa 1 miliardo di euro in più rispetto al passato, per un totale di quasi 2.5 miliardi: la più grande mobilitazione di risorse dell’Unione per sostenere l’ecosistema culturale e aiutarlo a diventare più resiliente e più competitivo.

Il Parlamento ha lavorato affinché le azioni sostenute nei prossimi sette anni siano ancorate a tre priorità trasversali: inclusione sociale, riduzione dell’impronta ambientale e uguaglianza di genere. Il nuovo programma sarà quindi in linea con i pilastri della strategia politica dell’Europa: il Green Deal Europeo, la strategia sulla parità di genere e la strategia sulla disabilità. L’aumento di budget ha anche permesso un rafforzamento della sezione più piccola del programma: il cross-settoriale, introducendo una nuova linea di finanziamento dedicata all’alfabetizzazione mediatica e a sostegno del giornalismo di qualità.

Il nuovo programma terrà conto delle specificità dei diversi paesi, delle dimensioni dei mercati e della diversità culturale e linguistica in Europa, soprattutto nell’ambito della sezione MEDIA. Questo significa: più equità e pari opportunità di successo per tutti i partecipanti. Infine il Parlamento ha lavorato affinché il programma fosse il più accessibile possibile, prevendendo procedure di accesso semplificate con l’obiettivo di facilitare la partecipazione, soprattutto delle realtà territoriali medio-piccole. 

È stato un anno particolare, ma la pandemia non ha impedito al Parlamento di lavorare instancabilmente per l’approvazione in tempi brevi. Attendiamo ora l’approvazione del programma di lavoro per il 2021 e il lancio dei primi bandi a partire dal mese di giugno. Contestualmente partirà anche il lavoro di scrutinio del Parlamento sull’implementazione della nuova programmazione. È importante che il mondo culturale possa continuare a beneficiare di un programma come Europa Creativa, che pone al centro la cultura come vettore di coesione sociale per la ripresa europea. A questo serve la cultura: alla ripresa economica, ma anche e, soprattutto, al pieno benessere di ogni cittadino e cittadina.