"Qualcuno in questa aula o fuori di qui, potrebbe essere indotto a pensare che questa giornata, questo dibattito, riguardi le donne, non è così.
Questa giornata, la celebrazione della lotta contro questo immenso crimine contro l’umanità, riguarda tutti voi, tutti noi. Soprattutto gli uomini. Perché sono uomini coloro che compiono le violenze, sono gli uomini che spesso sono stati "complici" in nome di una presunta, prevalente, cultura maschilista ma è solo insieme a loro che si può lavorare perché non accada mai più.
Ciascuna di noi, nessuna esclusa, ha subito direttamente o conosce direttamente donne che hanno subito violenza. E se ci pensate, è quello che più ci accomuna. Non ci accomunano i diritti, esistono divari incolmabili con gli uomini e tra le stesse donne di paesi diversi. Non ci accomunano le libertà, esistono divari incolmabili con gli uomini e tra le stesse donne di paesi diversi. L’unica cosa che ci accomuna tutte, in quanto donne, per la colpa di nascere donne, è la condizione di vittime della violenza, è essere oggetto di violenza.
Mi rivolgo agli uomini, effettivi o potenziali, di questa tragedia che ha attraversato tutta la storia dell’umanità, tutte le culture, tutte le latitudini. Basta. Mi rivolgo agli uomini che in ogni angolo del pianeta, magari proprio ora mentre sto parlando, riducono l’umanità a un brodo primordiale composto di sangue, prevaricazione, infame delitto. Fermatevi, compiamo insieme il passo che separa la barbarie dalla civiltà.
Infine, non per ultimo, facciamo pagare ogni morte, ogni livido, ogni lacrima, ogni violenza inferta alle donne come fosse, questo sì, un debito comune riscosso da tutta l’umanità". Così l'europarlamentare Pina Picierno durante l'intervento in Plenaria sulla convenzione di Instanbul.