“Le conclusioni del Consiglio Europeo straordinario del 26 marzo, che ha registrato lo scontro tra due blocchi di Paesi sulle misure economiche da adottare per far fronte all’emergenza COVID-19 in Europa, in particolare i Paesi del nord guidati da Austria, Olanda e Germania, e i Paesi del blocco mediterraneo, con Italia, Francia e Spagna in prima linea, hanno stabilito due settimane di tempo per lavorare su un accordo comune tra i ventisette. Un intervallo di tempo che va accorciato, perché i governi europei non si possono permettere di perdere tempo a fronte dell’avanzata della pandemia, soprattutto nel nostro Paese, la prima linea nella guerra al coronavirus. È quanto mai urgente che i leader europei si mettano al lavoro su nuovi strumenti che consentano la messa in comune del “rischio recessione” per l’Europa. Ciò che abbiamo oggi a disposizione non basta, come hanno ricordato alcuni leader tra cui Conte, Sanchez e Macron. Lo ha detto la stessa Presidente Von der Leyen: servono soluzioni europee a un problema europeo. Il Parlamento Europeo è pronto a fare il balzo in avanti necessario per l’adozione di misure audaci, come gli eurobond o altre iniziative inedite di cui si parla in questi giorni, ma i governi europei devono accordarsi in tempi strettissimi.” Così in una nota gli eurodeputati del Partito Democratico.