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Via della seta, Mosca: interlocutore deve essere Bruxelles, non singoli Stati, che davanti a Pechino non possono avere potere contrattuale

"Certo che le istituzioni europee sono preoccupate dell'avvicinamento tra il governo italiano e la Cina. Aggiungo che i primi a essere preoccupati dovrebbero essere i cittadini italiani, prima di tutto per la totale assenza di trasparenza. Dopo aver accusato per anni la Commissione Europea di negoziare gli accordi commerciali in gran segreto (falso, perché il Parlamento Europeo è sempre tenuto informato degli sviluppi dei negoziati), ora sono proprio Lega e 5S a negoziare in gran segreto un accordo con la Cina. Stavolta il segreto è reale: quali sono i contenuti di questo memorandum? Per il momento, le dichiarazioni di Di Maio hanno esplicitato cosa non ci sarà ma nessun membro del governo si è degnato di chiarire di che cosa tratterà nel concreto.

In secondo luogo, perché questo accordo, comunque lo si guardi, non può che vederci perdenti. Che potere contrattuale può avere un singolo Stato come l'Italia, davanti ai numeri giganteschi di Pechino? Questa è esattamente la ragione per la quale la politica commerciale è di competenza esclusiva europea: in questo modo Bruxelles può affrontare qualunque negoziato con la forza del mercato interno più appetibile del mondo, di 500 milioni di cittadini. La Cina è un partner commerciale importante per l'Europa ma le regole europee, che tutelano la salute dei consumatori e la sopravvivenza delle nostre imprese costantemente messe in pericolo da una competizione sleale, lo sono di più. Ecco perché Pechino cerca di rivolgersi agli Stati europei prendendoli singolarmente, perché sa di avere una leva infinitamente maggiore." Così, in una nota, Alessia Mosca, europarlamentare e portavoce del Gruppo dei Socialisti e Democratici in commissione Commercio Internazionale.