16
Feb

La cooperazione rafforzata nella difesa

SINTESI DEL CONFRONTO:

L’instabilità economica e politica mondiale degli ultimi anni insieme alla crisi finanziaria, istituzionale a quella umanitaria, hanno aperto il dibattito su come rilanciare il processo di integrazione politica del nostro continente.

Per un Europa che fa crescere, protegge e difende, bisogna avere un posizionamento chiaro e determinato su alcuni temi, in vista anche delle prossime elezioni europee.

SOVRANITA’ E INTEGRAZIONE: il tema della sovranità, e della sua cessione, sono oggi  al centro del dibattitto europeo.  La cessione di sovranità dal livello nazionale a quello europeo viene troppe volte percepita dall’opinione pubblica, e comunicata dai movimenti antieuropei, come una perdita di sovranità. In realtà, delegare competenze alle istituzioni europee in un quadro di cooperazione con gli altri stati membri risulta invece avere spesso l’effetto contrario: alcune questioni e politiche non possono più essere affrontate a livello nazionale, ma solo il livello europeo può far recuperare ai paesi membri quelle posizioni di vantaggio perdute a seguito della globalizzazione. Una sovranità europea rafforza e non mortifica le sovranità nazionali.

I Trattati europei sono uno strumento e non un fine. La volontà politica e la creazione di un’identità europea possono portare ad accelerare vari processi di integrazione.

In questa direzione si inserisce il tema della sicurezza e difesa, con la decisione da parte di venti tre stati membri di costituire una cooperazione rafforzata e permanente in questo settore. Gli Stati Membri hanno sottoscritto un accordo volontario, ma vincolante che rafforza il coordinamento incrementando anche gli investimenti per la difesa e la cooperazione, con l’obiettivo di sviluppare capacità di difesa comuni. Il primo passo è stata la costituzione di un Fondo per la difesa.

Un altro tema che dovrà essere affrontato nei prossimi mesi, durante il negoziato per il nuovo quadro finanziario europeo, sarà la volontà da parte degli Stati membri di dotare l’unione di risorse proprie

Per questo motivo riteniamo che integrazione e sovranità debbano essere tenute insieme, visto che con una maggiore integrazione gli Europei potranno finalmente recuperare sovranità laddove gli stati nazionali da soli sarebbero, su scala globale, irrilevanti.

DEMOCRAZIA: L’Europa è un sistema istituzionale poco trasparente. Gli attori e le decisioni prese che hanno determinano la nuova governance economica della zona euro sono opache. Bisogna garantire una maggior democrazia della zona euro.  Va ridotto anche il ricorso all’unanimità come sistema di voto da parte del Consiglio.

PARTECIPAZIONE: Uno dei motivi del deterioramento del progetto costituzionale europeo e  è stato l’approccio top-down adottato dagli Stati Membri. L’idea di convenzioni cittadine proposte da numerosi movimenti, dal Presidente della Commissione e del Presidente Macron è un importante punto di partenza. Il clima politico e la sfiducia nelle istituzioni rendono necessario un cambio di prospettiva, un coinvolgimento dal basso, per fare in modo che siano i cittadini i veri promotori di convenzioni e di un rinnovato progetto politico europeo. In questa direzione vanno alcune iniziative volte a creare un Agorà europea, tra cui le piattaforma di Civico Europa e di Stand up for Europe.

EDUCAZIONE e VALORI EUROPEI: il processo di integrazione dell’Europa deve partire dalla scuola, attraverso l’educazione civica. La narrativa riguardante il progetto europeo deve cambiare e modernizzarsi, non è sufficiente parlare di fine della guerra, per arrivare a quelle fasce della popolazione che danno per scontato il vivere quotidianamente d’Europa.

Inoltre questo linguaggio e questa creazione di valori condivisi deve tener conto di una realtà, ci sono più europee con più culture. Non ultima la differenza tra i 15 Stati Membri e l’ex - blocco dell’Est.

 

5 PROPOSTE E/O POLITICHE GIA' IN ESSERE DA MIGLIORARE:

  • Creazione di un Ministro delle finanze europeo responsabile per le risorse proprie del bilancio dell’Unione. Voto in Consiglio a maggioranza qualificata e potere di co-decisione effettivo del Parlamento europeo sul quadro finanziario pluriennuale e su altri tematiche quali la governance economica e di politica estera utilizzando il nuovo fondo di difesa;
  • Rendere più accessibili le Istituzioni europee ai cittadini attraverso il registro di trasparenza, rendere accessibili i documenti e le riunioni del Consiglio e ridefinire il ruolo degli atti delegati assicurando la partecipazione di tutti gli stakeholder interessati alla materia di riferimento;
  • Rafforzare il legame tra cittadini europei ed istituzioni attraverso la creazione di uno spazio di dibattito europeo: il meccanismo dello Spitzenkandidat, le liste trasnazionali, convenzioni cittadine in grado di definire priorità politiche da presentare alle famiglie politiche europee prima delle elezioni europee;
  • Il Pilastro sociale è una conquista, non deve rimanere solo un vademecum di intenti, ma deve portare a legislazioni in grado di garantirli.
  • Alla fine di questo grande percorso di consultazione e mobilitazione cittadina, il Parlamento europeo dovrà assumersi l’onere di chiedere l’avvio di una convenzione costituente che doti finalmente l’Europa di una vera costituzione che definisca in modo chiaro le cessioni di sovranità nelle materie tipicamente federali. Vogliamo pero’ un “Unione leggera”.