16
Nov

Migranti: Toia-Kyenge (Pd), scandaloso il voto dei grillini contro la redistribuzione

“E' uno scandalo il voto di oggi degli eurodeputati grillini a Strasburgo che si sono schierati contro la richiesta di riforma del Regolamento di Dublino. Grillo e Di Maio non perdono occasione per creare allarmismo sull'immigrazione e tuonare contro l'Europa e poi difendono le regole che scaricano sull'Italia tutto il peso degli sbarchi con l'assurdo principio del Paese di primo ingresso. Chi sbarca in Italia sbarca in Europa e tutti gli Stati membri devono farsene carico. Se Di Maio è contrario vada a fare campagna elettorale in Ungheria”. Lo ha dichiarato la capodelegazione Pd, Patrizia Toia, dopo l'approvazione in plenaria del mandato sulla riforma del sistema d'asilo Ue, con 390 a favore, 175 contro e 44 astenuti.

Per l'eurodeputata Pd, Cécile Kyenge, “possiamo dire che è il 64% del Parlamento europeo si è espresso a favore della decisione già presa dalla Commissione Libertà civili di avvio dei negoziati con il Consiglio per il regolamento di Dublino. Con questo voto ci auguriamo che si avvii lo sblocco finalmente dell’esame di questa riforma da parte del Consiglio”.

“Da oggi – ha aggiunto - inizia il negoziato per concludere la riforma del Regolamento di Dublino. Il Parlamento ha già mostrato il proprio orientamento superando il criterio del primo Paese d’ingresso, una proposta che nasce proprio dal nostro gruppo S&D e sostenuta con forza dalla sua delegazione italiana. Il sistema oggi in vigore ha fatto sì che in questi ultimi anni solo 6 Stati membri su 28 hanno fatto fronte a quasi l’80% di tutte le richieste d’asilo presentate nell’UE. Tra questi l’Italia, che negli ultimi anni ha compiuto uno sforzo enorme nell’accoglienza”.

“Dal Parlamento esce un testo che chiede, al posto del criterio del Paese di primo approdo, un meccanismo permanente e automatico di ricollocazione. Giungendo così ad un’equa ripartizione delle responsabilità e ad un’applicazione finalmente concreta e reale di quel principio di solidarietà su cui l’Unione ha posto le sue basi”.