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Ott

Editoriale di Brando Benifei, Ottobre 2022

E' sulla capacità delle persone a basso reddito di pagare le bollette e sopravvivere alla crisi energetica che si gioca la credibilità dell'Europa e la sua capacità di tenere testa al ricatto geopolitico della Russia. Mentre in Italia il dibattito politico si concentra sulle armi a molti sfugge che l'arma più potente dell'Unione europea è la sua unità e la sua politica sociale.

Per questo a Strasburgo, nella prima sessione plenaria di ottobre del Parlamento europeo, abbiamo approvato una risoluzione per chiedere alla Commissione di varare nuove misure di emergenza per proteggere i gruppi sociali più vulnerabili dall'impennata dei prezzi dell'energia.

Una risoluzione molto ambiziosa che fa sentire con forza la voce dei rappresentanti eletti dei cittadini europei nel braccio di ferro in corso tra i governi sulle misure da adottare. In particolare abbiamo chiesto un tetto al prezzo del gas, degli acquisti congiunti, il disaccoppiamento dei prezzi tra elettricità e gas e il blocco di azioni speculative sui prezzi.

Il Partito Democratico ha dato il proprio contributo decisivo con un emendamento adottato dall'aula grazie al quale non si parla più di “forchetta” per un tetto dinamico al prezzo del gas e che rispecchia la richiesta italiana e di 15 governi Ue. Avevamo anche chiesto che la Commissione agisse subito con una proposta per disaccoppiare con urgenza i prezzi dell'elettricità da quello del gas, con urgenza. 

Oggi che l'energia elettrica prodotta dalle rinnovabili costa molto meno e non è legata alla volatilità delle fonti fossili non ha senso continuare a stabilire il prezzo generale dell'elettricità a partire dal gas. Si tratta di un sistema creato per aiutare le fonti alternative quando queste erano molto più costose del gas. Oggi tutto questo non ha senso. Per questo anche la probabile futura premier italiana Giorgia Meloni da mesi chiede il disaccoppiamento, rimproverando l'Unione europea di non essere abbastanza efficace e di non tutelare gli interessi italiani.

Alla prova dei fatti però gli eurodeputati di Fratelli d'Italia e di Forza Italia hanno fatto mancare i propri voti all'emendamento che chiedeva proprio di disaccoppiare subito i prezzi tra elettricità e gas, che quindi non è passato per soli 17 voti. Dopo tante parole in campagna elettorale, evidentemente la destra italiana, pronta a esprimere la prossima Presidente del Consiglio, non ha ravvisato la stessa urgenza. Ora lo vadano adesso a spiegare a famiglie e imprese in difficoltà.

Brando Benifei