04
Apr

Il futuro della pesca nella Manica, nel Mare del Nord, nel Mare d'Irlanda e nell'Oceano Atlantico

Il ritiro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea ha avuto implicazioni per l'accesso alle risorse dello spazio marittimo tradizionalmente utilizzato dai pescherecci di entrambe le parti. L'accordo di recesso e l'accordo commerciale e di cooperazione hanno stabilito le regole che saranno in vigore almeno fino al 30 giugno 2026. Tuttavia, i primi mesi di applicazione di queste regole hanno rivelato una serie di punti in sospeso e di questioni che non sono ancora state completamente risolte.

A ciò vanno aggiunte le conseguenze della pandemia COVID-19, le conseguenze e l'impatto della Brexit, che non sono ancora noti, e alcuni tentativi da parte del governo britannico di applicare erroneamente le regole dell'accordo commerciale e di cooperazione. Infine, il ritiro del Regno Unito ha anche alterato le relazioni bilaterali con alcuni altri paesi terzi vicini, ed è emersa una serie di altri effetti negativi, inizialmente non previsti.

La relazione di iniziativa affronta tutte queste tematiche, sottolineando come le relazioni e il futuro della pesca nella Manica, nel Mare del Nord, nel Mare d'Irlanda e nell'Oceano Atlantico devono essere sempre ancorati a una sana governance internazionale degli oceani e a uno spirito di buon vicinato e di cooperazione pacifica tra tutte le parti interessate.

In secondo luogo, il rapporto sottolinea che, come stabilito nella PCP e nell'accordo di commercio e cooperazione, l'uso di questo spazio deve essere guidato dai principi di gestione della pesca e deve essere sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

In terzo luogo, il rapporto sottolinea come le relazioni tra l’UE, il Regno Unito e l'Irlanda del Nord devono essere ancorate allo stato di diritto, salvaguardare la necessaria autonomia e indipendenza delle parti ed essere sempre guidate dagli accordi internazionali in vigore.

Infine, il rapporto sottolinea come l’UE dovrebbe mantenere aperti tutti i canali di negoziazione con il Regno Unito, e tutti i paesi terzi, senza esitare a ricorrere, se necessario, a qualsiasi strumento giuridico a sua disposizione, compresi quelli che limiterebbero l'accesso al mercato.


Relazione approvata con 609 voti favorevoli, 12contrari e 5 astenuti.