07
Ott

Relazione di attuazione sui fondi fiduciari dell'UE e lo strumento per i rifugiati in Turchia

La relazione, che ha coinvolto tre Commissioni parlamentari (AFET, BUDG, DEVE), ha come obbiettivo la valutazione dei quattro fondi fiduciari dell’UE (Beku, Madad, Africa e Colombia) e dello strumento per i rifugiati in Turchia.

La relazione approvata a luglio con un’ampia maggioranza (100 favorevoli, 14 contrari e 16 astenuti) tocca alcuni elementi politici particolarmente delicati come l’utilizzo di fondi destinati alle politiche di sviluppo per finanziare pratiche di esternalizzazione del controllo dei flussi migratori, che in alcuni casi hanno manifestato evidenti violazioni di diritti umani.

Attraverso negoziati non facili siamo riusciti a raggiungere un accordo che possiamo ritenere molto soddisfacente e che copre tutte le principali questioni politiche da noi espresse.

Tra i principali risultati ottenuti sottolineiamo:

• la richiesta di un ruolo più forte del PE nei consigli operativi e strategici degli EUTF e nel comitato direttivo FRT. Indichiamo che il Parlamento deve fare pieno uso dei suoi poteri di controllo dell'attuazione e del controllo di bilancio.

• l'istituzione di un meccanismo di controllo indipendente per monitorare e valutare pienamente la destinazione finale di questi fondi, e per garantire una valutazione trasparente dell'impatto dei progetti finanziati dall'UE sui diritti umani dei migranti e dei rifugiati;

• la condanna di qualsiasi uso dei fondi per lo sviluppo che contraddice gli obiettivi di originari e la richiesta di una una maggiore enfasi sugli obiettivi a lungo termine come l'occupazione, l'istruzione, la sicurezza alimentare e il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale;

• la necessità che tutti i progetti finanziati dai fondi fiduciari rispettino pienamente i diritti umani, sottolineando che questo non è sempre accaduto. In particolare, il rapporto segnala e critica fortemente il caso della guardia costiera libica;

• pur riconoscendo il ruolo svolto dalla FRT nel fornire supporto ai rifugiati si sottolinea chiaramente l'esistenza di serie preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani dei rifugiati in Turchia e la necessità di garantire che gli obiettivi e l'attuazione della FRT siano coerenti con i principi generali, le politiche e gli obiettivi dell'UE, tra cui la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani. Anche in questo caso è richiesto un attento monitoraggio della situazione dei diritti umani dei richiedenti asilo e dei migranti rimpatriati e viene sottolineato che lo status di rifugiato garantito dalla Convenzione sui rifugiati del 1951 deve essere pienamente rispettato.