16
Set

Identificazione della violenza di genere come nuova sfera di criminalità tra quelle elencate all'articolo 83, paragrafo 1, TFUE

Si tratta di una relazione d’iniziativa legislativa che punta ad avviare la procedura di modifica dell’art. 83 TFUE. Tale articolo infatti elenca tassativamente le “sfere di criminalità” (c.d. eurocrimini) in cui Parlamento e Consiglio, seguendo la procedura ordinaria, possono stabilire “norme minime” per definire reati e sanzioni. Tali “sfere” devono riguardare crimini “particolarmente gravi” e a “dimensione transnazionale” (o per carattere o implicazioni dei reati stessi o per la necessità di combatterli su basi comuni). La relazione domanda l’inserimento della violenza di genere tra detti reati, di modo che l’UE acquisti una competenza sul tema. La modifica sarebbe anche un modo per aggirare la mancata conclusione della Convenzione di Istanbul da parte dell’UE. L’idea trova in realtà d’accordo anche la Commissione europea, che da tempo annuncia avvierà la procedura per modificare il trattato (serve una decisione all’unanimità del Consiglio previa approvazione del Parlamento).

Il testo è di competenza delle commissioni LIBE e FEMM (con rispettivamente relatrici Malin Björk (The Left, Svezia) e Diana Riba i Giner (Verdi, Spagna). Come ombra per i socialisti ci sono Incir (LIBE) e Picierno (FEMM). La relazione coglie l’occasione per affrontare la questione della violenza di genere a tutto campo, al fine di dimostrare il raggiungimento dei requisiti di “gravità” e “transnazionalità” richiesti dall’art. 83; si menzionano per esempio la mancanza di una definizione unica europea, la carenza di dati disaggregati, le diverse forme di violenza, il mancato accesso ai servizi sessuali e riproduttivi. Si chiede perciò di modificare l’art. 83 per includervi la violenza di genere, nonché l’effettiva presentazione di una direttiva comprensiva contro la violenza di genere (già annunciata dalla Commissione ma da tempo rinviata).

Le relatrici (con anche il sostegno dei socialisti) hanno spinto per un testo molto progressista, che individua tra le cause della violenza di genere le strutture patriarcali ed eteropatriarcali, nonché le gerarchie e gli stereotipi di genere. Si definisce inoltre il mancato accesso ai servizi sessuali e riproduttivi come una forma di violenza di genere.

Testo approvato a maggioranza assoluta con 427 voti favorevoli, 119 contrari e140 astensioni.