14
Lug

Briefing sulla garanzia per l'infanzia

Garanzia Infanzia e Fondo Sociale Europeo Plus. Grazie agli emendamenti presentati dal Gruppo S&D (Brando Benifei relatore ombra) al Regolamento che istituisce il nuovo Fondo Sociale Europeo Plus per la programmazione 2021-2027 e su cui si è chiuso l’accordo negoziale con i Paesi Membri, la messa in atto della Garanzia per i Bambini disporrà di risorse dedicate pari al 5% delle dotazioni nazionali del Fondo Sociale Europeo Plus. In Europa ci sono circa 18 milioni di bambini (età inferiore 18 anni) che si trovano a rischio povertà o esclusione sociale. Una cifra che in Italia è pari a circa 2,8 milioni di bambini, dato ben sopra la media dei Paesi europei: 

• Indice AROPE 2017-2019 - At risk of poverty and social exclusion (dati Eurostat) 

media UE: 23,4 

Italia: 30,2 

Grazie al Fondo Sociale Europeo Plus, quindi, l’Italia disporrà di circa 650 milioni di Euro per la messa in atto della Garanzia per l’Infanzia, il maggior beneficiario tra i Paesi UE. 

La proposta della Commissione Europea è adesso oggetto dell’esame del Parlamento Europeo e del Consiglio UE. Il Parlamento Europeo ha adottato data 29 aprile una Risoluzione contenente le sue indicazioni sul testo della Raccomandazione del Consiglio. 

L’adozione della Raccomandazione da parte del Consiglio è prevista per il mese di giugno e gli Stati Membri sono chiamati ad adottare piani d’azione nazionali entro 6 mesi dall’adozione della Raccomandazione. 

Recovery Plan e Garanzia per l’Infanzia. Inoltre, di fondamentale importanza è il ruolo che il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (Recovery Plan) e i rispettivi Piani Nazionali (PNRR) avranno sul tema. Infatti, grazie alla spinta del Parlamento Europeo, uno dei 6 pilastri del piano di ripresa deve essere dedicato a ‘’politiche per la prossima generazione, tenendo conto degli obiettivi dell’agenda per le competenze per l’Europa, della garanzia per i giovani e della garanzia per l’infanzia’’. 

La Commissione Europea ha inoltre lanciato una nuova strategia per i diritti dei minori, che si declina su 6 campi d’azione: partecipazione dei bambini; Inclusione socio-economica, istruzione e salute; Prevenzione e protezione da tutte le forme di violenza e discriminazione; Giustizia a misura di bambino; Minorenni nell’ambiente digitale; Dimensione globale dei diritti dell’infanzia. 

Insieme al Piano d’Azione sul Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, la strategia mira a rilanciare l’impegno dell’UE per rendere i diritti fondamentali in Europa effettivamente fruibili. 

I prossimi tre mesi saranno essenziali per il rilancio dell’agenda UE a sostegno delle generazioni future: scadenza presentazioni recovery plan nazionali (fine aprile); Summit Sociale di Porto (7 maggio); Lancio della Conferenza sul Futuro dell’Europa (9 maggio); Adozione della Garanzia per l’Infanzia (giugno). Passaggi essenziali dare priorità e per programmare in termini concreti l’azione dell’Unione Europea a favore delle prossime generazioni. 

Lo scorso 24 marzo la Commissione europea ha finalmente presentato la proposta per una Garanzia per l’Infanzia, un nuovo strumento per garantire che tutti i bambini in Europa a rischio di povertà, esclusione sociale o altrimenti svantaggiati abbiano accesso a servizi essenziali di qualità. Si tratta di uno strumento che come Pd, come Gruppo S&D e come Parlamento europeo chiediamo da anni. 

In Europa un bambino su 4 si trova a rischio di povertà o esclusione sociale nell’Ue, un dato inaccettabile che richiede un intervento strutturale da parte dell’Unione Europea e degli Stati Membri. Nel 2015 il Parlamento europeo ha adottato una risolzione sulla necessità di ridurre le disuguaglianze con un’attenzione speciale alla povertà infantile. Nel 2017 l’aula di Strasburgo ha chiesto alla Commissione di esplorare la fattibilità di una “Child Guarantee”. 

Lo strumento legale che istituisce la Garanzia per l’Infanzia è quello della Raccomandazione del Consiglio, che impegnerà i paesi dell’UE a finanziare e mettere a punto strategie e piani d’azione per garantire che i bambini in difficoltà abbiano accesso a servizi gratuiti o a prezzi accessibili. 

In particolare gli Stati UE dovranno: 

a) offrire garanzia per i bambini bisognosi a un accesso effettivo e gratuito ai servizi per l’educazione e la cura della prima infanzia, all’istruzione e alle attività scolastiche, almeno un pasto salutare per ogni giorno di scuola, e assistenza sanitaria; 

b) garantire ai bambini bisognosi un accesso effettivo a un’alimentazione sana e ad alloggi dignitosi. 

L’esclusione sociale è un fenomeno complesso e multidimensionale e suoi fattori chiave non sono soltanto risorse insufficienti e povertà, in se, ma anche la mancanza di accesso eguale a beni e servizi di qualità a causa di varie forme di svantaggio nelle prime fasi della vita, che ne impediscono poi la piena partecipazione alla società, soprattutto per coloro che appartengono ai gruppi più vulnerabili. La proposta della Commissione si rivolge in particolar modo ai bambini più bisognosi (bambini senzatetto o bambini che soffrono di gravi privazioni abitative; bambini con disabilità; minori provenienti da un contesto migratorio; bambini provenienti da minoranze etniche minoritarie; bambini che si trovano in assistenza o protezione alternativa (soprattutto istituzionale). 

Scarica il documento PDF