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Lega, Benifei: Salvini alla corte di Orban, nè sovranista nè europeista ma suddito

“Io trovo francamente imbarazzante che Salvini, l’ex sovranista che oggi si dichiara europeista, sia stato convocato in Ungheria da Viktor Orban col collega Mateusz Morawiecki, il Premier polacco, facendo in un solo incontro l’en plein di coloro che in questi mesi hanno lavorato sistematicamente per sfasciare l’unità dell’Europa di fronte alla pandemia, per bloccare il Next Generation EU, per smantellare i diritti fondamentali e lo Stato di Diritto.”
Lo dichiara Brando Benifei, capodelegazione degli eurodeputati del Partito Democratico, commentando la missione del leader della Lega a Budapest in programma per giovedì 1 aprile.
“Comprendo che Salvini e la Lega si siano già stufati del travestimento di queste settimane e si sentano a proprio agio affiancati da partner che condividono le loro idee ultranazionaliste.
Purtroppo l’immagine che ne viene fuori è quella di un leader di un partito che fa parte di un’alleanza di governo nel nostro Paese che si schiera con chi mette in discussione la libertà di stampa, chi ha messo al bando i diritti fondamentali delle donne e chi osteggia ogni riforma del sistema di asilo europeo, in particolare le quote di ricollocamento dei richiedenti asilo tra Stati Membri, mettendo così in grande difficoltà i Paesi di confine come l’Italia” - continua Benifei.
“A me sembra che Salvini, dopo la convocazione alla corte di Orban a Budapest, ci stia dimostrando che non è più né un sovranista né un sedicente europeista, ma semplicemente un suddito dei più accaniti avversari del nostro interesse nazionale, oggi coincidente con il rafforzamento dell’Europa.
Cosa ne pensano Giorgetti e gli altri che nella Lega dicevano di guardare al Partito Popolare Europeo?” - conclude Benifei.