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Gen

Attuazione della politica estera e di sicurezza comune. Relazione 2020

La relazione analizza l’attuazione della politica estera e di sicurezza comune (PESC), istituita nel 1993 dal trattato sull'Unione europea (TUE) al fine di preservare la pace, rafforzare la sicurezza internazionale, promuovere la cooperazione internazionale, sviluppare e consolidare la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Il relatore David McAllister (PPE) ha preparato un testo equilibrato, che evidenzia quanto la pandemia globale abbia ulteriormente peggiorato la situazione dei diritti umani e della democrazia in diverse parti del mondo. La relazione evidenzia con preoccupazione l’aumento delle tendenze populiste e delle campagne di disinformazione. La relazione non si focalizza sui singoli Paesi ma fa un’analisi di ampio respiro, chiedendo di:

  •  consolidare le alleanze strategiche con i partner che la pensano come noi e rafforzare la nostra autonomia strategica.
  • sfruttare a pieno il potenziale del Trattato di Lisbona, compreso l’utilizzo della maggioranza qualificata.
  • stabilire delle risorse adeguate per la politica estera di sicurezza comune.

Come S&D siamo riusciti a inserire nei compromessi le nostre priorità e a eliminare l’espressione “migrazione illegale” e i riferimenti al terrorismo di matrice islamica (lasciando il termine più generico “terrorismo”).

Inoltre, è stata ottenuta l’eliminazione del testo voluto dal PPE sugli accordi di Abramo, che parlava di “significativi passi in avanti nel processo di pace in Medio Oriente”, poiché effettivamente tali accordi non influiscono direttamente sul processo di pace.

Proposta di risoluzione approvata con 340 voti favorevoli, 100 contrari e 245 astenuti