Come Relatore della Relazione sugli aspetti istituzionali del Rapporto Draghi, approvata in seduta plenaria a Strasburgo, sono felice che il Parlamento europeo abbia compiuto un passo importante, identificando la riforma dell’architettura istituzionale dell’UE come condizione indispensabili per perseguire gli obiettivi strategici indicati dal Rapporto: innovazione, decarbonizzazione e sicurezza comune.
La Relazione, che io stesso ho scritto e poi negoziato con gli altri Gruppi politici del Parlamento, sottolinea come leadership tecnologica, Europa sociale, difesa comune, neutralità climatica, completamento del mercato unico e debito comune possano realizzarsi solo grazie a una governance europea più efficace e semplificata, capace di superare paralisi e veti.
Per questo abbiamo ribadito che è necessario: ampliare l’uso del voto a maggioranza qualificata in sede di Consiglio, procedere con modifiche mirate dei Trattati, attuare le conclusioni della Conferenza sul Futuro dell’Europa, utilizzare clausole passerella e cooperazioni rafforzate all’interno dei Trattati, considerare, in caso di stallo, anche forme di cooperazione intergovernativa fuori dai Trattati e rafforzare il ruolo del Parlamento europeo, a partire dal diritto d’iniziativa legislativa.
Il Parlamento europeo ha dato un segnale chiaro sulla direzione da prendere. Continueremo a lavorare per un’Europa più forte, più unita e più capace di agire nell’interesse di cittadine e cittadini. Non si tratta solo di competitività: è la credibilità stessa del progetto europeo a essere in gioco.