In questa sessione di novembre abbiamo fatto un passo avanti in direzione di una difesa veramente europea, ma per restituire il ruolo di controllo democratico agli eurodeputati c'è ancora molta strada da fare.
Martedì 25 il Parlamento europeo, in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato in via definitiva, con 457 voti favorevoli, 148 voti contrari e 33 astensioni, il regolamento, già concordato in via informale con il Consiglio, che istituisce il primo programma europeo per l'industria della difesa (EDIP). Le nuove regole puntano a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa in Europa e a potenziarne le capacità.
EDIP è stato già votato nelle commissioni competenti e ampiamente discusso, ma vale la pena sottolineare una questione ancora aperta: abbiamo lavorato per introdurre anche delle regole che hanno a che fare con il profilo del ruolo delle istituzioni nel processo di costruzione della difesa europea. Non possiamo nascondere il fatto che la procedura d'urgenza e il ricorso all'articolo 122 da parte della Commissione, quello che bypassa gli eurodeputati, abbiano ulteriormente limitato il ruolo del Parlamento nella governance dei processi.
Al Parlamento deve spettare un ruolo, in quanto è l'istituzione europea che rappresenta direttamente i cittadini. Per ora siamo riusciti a inserire un obbligo di informazione da parte della Commissione sugli sviluppi annuali dei processi e di partecipazione, come osservatore, al board che coordina gli Stati membri sui progetti. Questo non è ancora del tutto sufficiente.
Continueremo a lavorare affinché, anche nei prossimi file che riguardano il processo di costruzione della difesa europea, il ruolo del Parlamento sia centrale nella governance e nelle scelte politiche.